Nel Vangelo di Marco troviamo tre chiamate: la prima, una chiamata individuale dei singoli discepoli alla sequela “Vieni e seguimi!”. La seconda, una chiamata alla comunione dei discepoli con Lui “Perchè stessero con Lui”. La terza, una chiamata per la missione “li inviò a due a due”. Gesù chiama ciascuno di noi progressivamente, accettando la gradualità della nostra conversione. Mai pensare nè che noi siamo convertiti e nemmeno che gli altri debbano convertirsi nell’immediato: la chiamata è un fatto permanente della vita! Ogni evento della nostra storia nasconde un appello del Signore ad uscire da noi stessi per donare la vita al mondo! Di certo è che prima di inviare i discepoli Gesù prevede un percorso lungo di intimità con Lui: pensare di amare e dare la vita senza uno stretto legame con Lui è del tutto illusorio! È interessante notare come l’evangelista Marco sottolinei che il potere della missione non è affidato una volta per tutte ai discepoli: «dava loro il potere sugli spiriti impuri». Non dice “diede”… Significa che per ogni singolo passaggio della nostra missione o c’è il supporto della sua grazia o è tempo perso! Chiediamoci: nel nome di chi viviamo? A chi rispondiamo delle nostre scelte? C’è Gesù dietro ogni nostra decisione? Buona domenica