L’ho già dichiarato più volte, ma lo ripeto: san Paolo non finisce mai di piacermi! Un uomo tutto d’un pezzo, capace di lottare, di soffrire, di chiedere scusa, ma anche di puntare i piedi e chiedere rispetto! Capace di grandi gesti di umiltà e di obbedienza ma anche di forti prese di posizione! La vita di ogni uomo è così, deve essere così! Pensare che la santità sia pura abnegazione, umiliazione, silenzio, non è per nulla sano! Così come non è sanno pretendere di avere sempre la ragione in tasca, l’ultima parola… Come diceva il Qoelet: “C’è un tempo per tacere e un tempo per parlare”! Ebbene: nella pagina che leggiamo oggi dalla Lettera ai Galati troviamo questa testimonianza di san Paolo «quando Cefa venne ad Antiòchia, mi opposi a lui a viso aperto». Con Pietro aveva stretto un patto nel quale ognuno dei due si occupava di una categoria di persone mantenendo una profonda comunione seppure nella diversità. Pietro aveva ceduto a delle pressioni da parte dei suoi e pretendeva di imporre leggi e usanze ebraiche ai cristiani di origine greca: Paolo non ci sta! Se ci pensiamo, questa impuntatura di Paolo è il fondamento della nostra libertà di oggi! Come serve, a volte, picchiare i pugni… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Alberto che oggi accompagniamo con la preghiera al suo incontro con il Padre