Questa estate, con il gruppo dei pellegrini in Grecia, in cammino sulle orme di San Paolo, abbiamo avuto la fortuna di ammirare l’agorà di Atene nella quale l’Apostolo delle genti pronunciò il discorso famoso in virtù della sua finezza filosofica e della sua accurata eloquenza… nonostante tutta questa levatura di pensiero ebbe l’insuccesso più amaro che resterà indelebile nella memoria di Paolo! Non fu un passaggio inutile, anzi! Proprio grazie a questo duro scotto, Paolo riconobbe che il Vangelo non aveva bisogno di abilità oratoria per cercare un consenso e diventare convincente… Il Vangelo è caratterizzato da una debolezza insita: la libertà dell’altro! Il vangelo illumina l’esistenza di chi si lascia coinvolgere liberamente, non di chi si sente costretto da ragionamenti stringenti e perentori! Quanto sarebbe utile anche oggi capire questa cosa… quante parole si spendono per dimostrare verità eterne! Ciò che è del cielo è comprensibile solo da chi vive in comunione con il cielo… Se si vogliono capire le cose del cielo con argomentazioni della terra non si arriva da nessuna parte! Questi pensieri non certo per disincentivare lo studio e l’approfondimento della fede! Guai a non scrutare il mistero! Ma solo e soltanto nell’abbandono confidente dei figli… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Angelina che, a pochi giorni dai 100 anni, è tornata al Padre.