Oggi, memoria dei santi Tito e Timoteo, figli spirituali di Paolo. C’è una fecondità nella fede. Si nasce alla vita grazie alla fecondità della mamma e si nasce alla fede grazie alla fecondità di qualche testimone. Noi siamo tutti generati da qualcun altro: sarebbe bene che tutti potessimo risalire a chi ha dato sostanza spirituale alla nostra vita! Credo che un rischio grossissimo che corriamo è di pensarci il prodotto della nostra unica volontà, come se potessimo di essere noi la madre di noi stessi… È normalissimo che degli adolescenti cerchino di smarcarsi dai loro padri e dalle loro madri: è necessario alla loro identificazione. È tristissimo vedere adulti scontrarsi frontalmente con chi li ha generati… un mondo senza radici è un mondo fragile, in pericolo di fronte anche alle più deboli intemperie… È per questo che Paolo così scrive nella sua Lettera a Timoteo: «Mi ricordo della tua schietta fede, che ebbero anche tua nonna Lòide e tua madre Eunìce, e che ora, ne sono certo, è anche in te. Per questo motivo ti ricordo di ravvivare il dono di Dio». Guai a noi se non ravviviamo il dono ricevuto! Non basta reiterarlo: occorre renderlo vivo! Ma con un riconoscente legame con il passato! Buona giornata