La liturgia ci propone il brano degli Atti degli Apostoli che abbiamo letto domenica. Nei primi versetti dice: «La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune». Papa Francesco ha commentato così: “Questo non è comunismo ma cristianesimo allo stato puro“. Verissimo! In che senso non è comunismo? Perchè non è un fatto ideologico ma di scelta comunionale! A fondamento del mettere in comune non sta una decisione etica ma una scelta di fede. Tant’è che a nessuno mai è stato imposto questo criterio: deve essere espressione di una scelta libera e personale! Il fatto che oggi tra i credenti si faccia fatica a vivere questa radicalità può essere occasione di una verifica sullo stato del cammino di conversione… forse ci siamo allineati con il mondo e abbiamo posto la nostra fiducia più sui beni che sulla forza dell’amore… Questo non vuol dire che si debba mettere in comune tutti i beni ma piuttosto che occorre rimetterci in cammino nella fede per acquisire maggior libertà dalle cose e così condividere con più generosità e larghezza! La fede viene sempre prima di tutte le scelte: il contrario è ideologia… quindi, dittatura! Buona giornata