Israele nel bel mezzo del deserto si mette a recriminare su Dio, misconoscendo tutti gli interventi di salvezza operati fino a quel punto: l’oggetto della lamentela è il cibo… sempre lo stesso, manna e quaglie… Hanno la libertà ma manifestano nostalgia per la schiavitù! Dei serpenti invadono l’accampamento: si tratta di un artificio letterario per esprimere la diabolicità di chi fomenta pensieri di sospetto contro la fedeltà di Dio. Ci sono diversi israeliti che si lasciano mordere da questo serpente e sono avvelenati. C’è solo un modo per guarire: guardare in faccia il serpente e riconoscere il proprio peccato! Chi lo fa è salvo! È una sorta di confessione e pentimento… Dio da sempre una seconda possibilità! Così è il Vangelo: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono». Ai farisei che si intestardiscono e non vogliono credere Gesù dichiara che se avranno il coraggio di vederlo innalzato sulla croce allora saranno in grado di capire quanto fosse sbagliato il loro atteggiamento di contrarietà e di odio nei suoi confronti… sarà un modo per ravvedersi e pentirsi del proprio peccato! Anche qui viene data una seconda possibilità. Dal peccato si può sempre uscire: occorre semplicemente riconoscerlo e confessarlo! Prepariamoci ad una vera confessione… Buona giornata