Ieri sera ci siamo trovati con il circolo dei sinodali della Bassa comasca per cercare di dare al Vescovo delle indicazioni per rendere la nostra Chiesa diocesana una testimonianza viva e un annuncio sentito della misericordia di Dio. Abbiamo parlato molto ma, come sempre, è stato difficile arrivare ad una quadra. Mi chiedo: sarà mai possibile dare alla Chiesa la prospettiva che vogliamo noi? È giusto che siamo noi a condurre la Chiesa verso un obiettivo ben preciso? Non è forse più corretto lasciare che sia la storia ad essere la piattaforma da cui partire per rispondere puntualmente alla volontà di Dio? Se leggiamo attentamente gli Atti degli Apostoli vediamo come siano state sempre le contingenze a fornire ai cristiani gli ambiti specifici dell’impegno... La Chiesa non è opera nostra, ma di Dio! È doveroso che lasciamo a Lui il primato assoluto nella conduzione. Scrive in maniera lucidissima san Paolo ai Filippesi: «Sono persuaso che colui il quale ha iniziato in voi quest’opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù». Ebbene sì: non affanniamoci per l’ennesima volta a scrivere pagine e pagine di programmi che non servono a nulla… Continuiamo ad essere attenti alla storia che viviamo e lì testimoniamo semplicemente chi siamo! Buona giornata