Non c’è pagina del Vangelo di Giovanni dove non emerga la centralità della relazione: niente è individuale, tutto è personale! L’io non è mai un assoluto, è sempre in comunione con un altro. Esemplari sono queste parole di Gesù: «Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito… Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio» Lo Spirito santo non afferma se stesso ma manifesta Gesù! In se stesso, nella sua persona totalmente originale, grazie all’amore legato alla comunione, la bellezza e la verità di Gesù rifulgono ancor più nel loro splendore. Ma ciò che è proprio di Gesù non è proprietà privata ma è ciò che è proprio del Padre! Nè il Padre, nè il Figlio, nè lo Spirito santo invocano un loro spazio di affermazione ma tutti sono l’uno nell’altro… Trovo questo principio di una meraviglia esagerata: ognuno è se stesso senza alcun bisogno di affermare una differenza o cercando di oscurare lo splendore dell’altro, ma godendo della manifestazione dell’altro! L’uomo è stato fatto secondo questo modello: chissà quando usciremo dalla menzogna del serpente… Buona giornata