È da decenni che si parla di “pensiero debole” ossia di una cultura dove non ci sono più verità certe, sicurezze assolute, certezze inossidabili. Mi ricordo quando se ne parlava in facoltà e, allora, alla maggior parte di noi studenti, sembravano idee strampalate, insensate, assurde: il pensiero era molto forte, c’erano principi e criteri che tenevano e parevano inattaccabili… Oggi siamo immersi nella debolezza del pensiero! Chi osa sostenere qualche verità inappellabile viene subito additato come intollerante e fondamentalista… Il confronto è mutato radicalmente: senza principi chiari non è più possibile dialogare! Che cosa succede? Viene a galla una sorta di dittatura della maggioranza! Le verità – semplifico molto il ragionamento – vengono stabilite in base al consenso che riescono ad ottenere, spesso sulla scorta di una forte emotività. Cosa possiamo dire? Mi sembra che, effettivamente, c’è stato un tempo dove la verità è stata forse più imposta che proposta… anche questo non è secondo il Vangelo! Mi sembra illuminante questo versetto dal Vangelo di Matteo che oggi leggiamo a Messa: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». Anche Gesù non propone tane sicure! La sua proposta ha a che fare con una costante ricerca dell’uomo! Da qui una verità sempre più autentica… Buona giornata