Come da previsione, di giorno in giorno, aumentano i contagiati e, purtroppo, i morti. Il bollettino è impietoso e porta, inevitabilmente, allo sconforto. Siamo in un momento di precarietà estrema: un micro organismo ci ha tagliato le gambe. Non siamo abituati a condizioni di tale impotenza: la scienza, la medicina, al tecnica, ci hanno abituati a pensare che siamo in grado di far fronte a tutti i problemi e a risolverli senza pagare prezzi troppo alti… questa volta il sistema non ha funzionato, il coronavirus lo ha inceppato! Siamo alla stregua dei paesi poveri, dove le epidemie sono di casa e i morti si contano, normalmente, a centinaia… loro hanno gli anticorpi contro la morte! La morte non li spaventa come spaventa noi: sanno dare vita in abbondanza! Noi li riteniamo arretrati, involuti… eppure, loro ci mostrano come la forza dell’uomo non sta nello sconfiggere la morte (non ci riuscirà mai) ma nel potere di dare la vita! Tutto in un grande rispetto verso Colui che regge il destino della storia: la capacità dei poveri di abbandonarsi e mettersi nelle mani di Dio è spettacolare! Mi accorgo come, anche per me che prego regolarmente, in questo tempo pregare viene ancor più spontanea! E trovo pace… proviamo ad imparare dai poveri qualcosa… Buona giornata