Davide è stato, fuori dubbio, il più grande re d’Israele! Ha ricompattato il popolo d’Israele e ne ha fatto un regno forte e rispettato. Ha commesso peccati e mancanze ma le ha sempre riconosciute e confessate. Per ciò che ha sbagliato ha chiesto perdono e si è reso disponibile a espiare la pena. Bello è il testamento lasciato al figlio Salomone nell’atto di incoronarlo come erede al trono: «Io me ne vado per la strada di ogni uomo sulla terra». La prima considerazione riguarda la propria finitezza. Davide non elenca le sue gesta, non celebra la sua persona, non ambisce ad un riconoscimento: dichiara apertamente la sua fragilità umana. Alla stregua di quanto dice Gesù: «Siamo servi inutili, abbiamo fatto quello che dovevamo fare». Davide è persuaso che il suo corpo non è stato altro che la manifestazione dell’opera di Dio! Poi: «Tu sii forte e móstrati uomo. Osserva la legge del Signore, tuo Dio, come sta scritto nella legge di Mosè». Il segreto di una longevità e di una solidità del regno sta tutto nell’obbedienza alla volontà di Dio! Ricorrere a quanto Mosè dice garantisce un’assonanza al cuore di Dio! Mai fare di testa propria! Daremmo anche noi questo consiglio se fossimo sul punto di morte? Buona giornata
p.s. Una preghiera per Gino che si è addormentato in Cristo
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