Abbiamo imparato a conoscere lo spirito missionario di san Paolo, indomito predicatore delle Genti! Passava da una citta all’altra seminando il Vangelo di Gesù senza sosta, con un entusiasmo contagioso e convincente: chi lo ascoltava rimaneva colpito e avvertiva il bisogno di approfondire e di seguire un percorso di conversione al Signore… Ovviamente san Paolo non poteva arrivare dappertutto: istruiva così delle persone per poterle poi mettere a capo delle singole comunità per continuare l’opera di evangelizzazione. Non mancava di farsi sentire san Paolo, rivendicando la sua paternità rispetto alle comunità generate alla fede: dava dritte, esortava e riprendeva, senza paura, senza l’ansia del consenso. La Lettera che san Paolo scrive a Tito è una bellissima testimonianza della sollecitudine dell’Apostolo per le singole comunità e per chi le guidava! Bello leggere come san Paolo riconosca l’opera salvifica di Gesù: il vangelo segna chiaramente nella vita una separazione netta tra il prima e il dopo! Ecco come san Paolo concepisce il dopo: «ricorda [a tutti] di essere sottomessi alle autorità che governano, di obbedire, di essere pronti per ogni opera buona; di non parlare male di nessuno, di evitare le liti, di essere mansueti, mostrando ogni mitezza verso tutti gli uomini». Prima era tutto il contrario… provare per credere! Buona giornata