La gioia disincantata del Natale oggi si celebra nel dramma di una vita vissuta alla maniera del Figlio! La gioia cristiana non è a basso costo… non è il piacere effimero di un momento emozionante… è piuttosto una condizione che si consolida di sacrificio in sacrificio! Se speriamo che la fede ci faccia andare bene le cose, che ci spiani la vita, che ci eviti le fatiche, che ci liberi dalle malattie, siamo nella stoltezza più spaventosa! La fede permette di riconoscere un senso in tutto ciò che accade e a non indietreggiare nella decisione radicale di amare fino alla fine! Santo Stefano è un vero discepolo di Cristo perché persevera fino alla fine nel suo amare e nel suo perdonare! La testimonianza cristiana esce nei momenti più complicati: è lì che non possiamo avere la risposta pronta preparata in anticipo… solo lo Spirito ce la potrà donare! Saremo totalmente nelle sue mani, lasciando a Lui la conduzione della nostra vita! Il martiro non va cercato – questo è fondamentalismo! -… il martirio va affrontato come tutte le altre cose che accadono, alla stessa maniera… facendo solo quello che si deve fare! Questo è il Natale che celebriamo: una vita nuova, finalmente tutta orientata al dono di sé! Buon Natale ancora, allora!