Tante volte mi chiedo perché mi trovi a fare quello che faccio… perché occupo il mio tempo a parlare di Gesù e ad esortare a seguirlo? Non sarebbe sufficiente che io vivessi la mia fede personalmente e mi disinteressassi del destino di chi mi vive accanto? A volte mi sembra di gridare contro vento… il mondo va in tutt’altra direzione e io mi intestardisco nell’esortare alla conversione… tanti mal digeriscono questa interferenza nella loro vita, non è controproducente una insistenza troppo petulante? Leggo la testimonianza del profeta Elia e mi consolo: in Israele rimase lui solo come profeta di JHWH contro quattrocentocinquanta profeti di Baal… Ma il fuoco della sua testimonianza non si raffreddò: «Fino a quando salterete da una parte all’altra? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!». I suoi fratelli erano fortemente tentati di darsi alle pratiche dei culti idolatrici pur mantenendo una parvenza di fede nella religione dei Padri: era necessaria una presa di posizione netta! Come capisco Elia… Anche oggi vedo tanti che mantengono una sorta di apparente attaccamento alla ritualità cristiana ma nella vita manifestano tutt’altre scelte rispetto al Vangelo… Non voglio imporre nulla ma le scelte ibride non si sposano affatto con la gioia promessa da Gesù! Buona giornata