«Non a tutti è dato di capire», dice il Signore ai suoi discepoli. Non si tratta di un invito a snobbare con sufficienza qualcuno, ritenendolo preventivamente inadeguato a ricevere l’annuncio del Vangelo… piuttosto a riconoscere che non tutti coloro ai quali è doveroso rivolgere la Parola hanno la capacità di aderire con entusiasmo.

A volte può venire la tentazione di credere con supponenza che qualcuno non meriti l’attenzione della Comunità, quasi che a priori si possa giudicare lontano senza possibilità alcuna di conversione… Il Vangelo va annunciato a tutti! Anche ai più lontani e ai più indifferenti: nessuno deve rimanere escluso dalla buona notizia dell’amore di Dio!

L’esperienza di Paolo e Barnaba che leggiamo negli Atti degli Apostoli la dice lunga al riguardo: le comunità ebraiche che dovevano essere le più pronte ad accogliere la Parola si sono mostrate le più refrattarie… mentre i pagani hanno accolto con un entusiasmo impressionante l’annuncio della fede!

Del resto, Gesù lo aveva spiegato bene ai suoi discepoli: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono». Le pecore sono di Gesù… conoscono la sua voce, non la nostra! Se ci facciamo manifestazione della sua Parola ci saranno cuori che gli appartengono che saranno una grande sorpresa ai nostri occhi!

Siamo chiamati ad annunciare a 360 gradi, senza esclusione di sorta! Non ci devono abbattere le porte chiuse e i rifiuti… potrebbero essere solo reazioni epidermiche… la Parola seminata, nel cuore riesce a mettere delle radici che noi non siamo in grado di osservare! Al tempo opportuno potrebbero portare frutti inaspettati!

A me per primo devo continuamente ricordare che il Vangelo non è legato alla mia persona… solo Lui rimane!