Credo che Gesù, dovesse incarnarsi nelle nostre terre lombarde, ci ripeterebbe sicuramente quanto detto all’amica Marta, brianzola ante litterem: «tu ti affanni e ti agiti per molte cose». Non esiste località dove ci sia l’attivismo sfrenato che abbiamo nelle nostre città e nei nostri paesi… c’è una agitazione di fondo di cui tutti ci lamentiamo ma da cui non riusciamo proprio a prendere le distanze! Ci pare di dover arrivare sempre dappertutto, di dover produrre sempre di più, di dover rispondere in maniera sempre più performante alle domande che ci vengono poste… siamo in competizione con i nemici, con gli amici, con i fratelli, con noi stessi… per che cosa? Ce lo chiediamo mai? È davvero necessaria tutta questa frenesia? Siamo davvero tutti costretti? Ma da chi? Credo che tutti dobbiamo riconoscerci di avere diversi “datori di lavoro”: anzitutto il nostro “IO”, pieno di ambizioni e di vanagloria… poi, le persone vicine, famigliari e amici, che non vogliamo deludere e di fronte alle quali desideriamo fare bella figura… poi, l’opinione pubblica di fronte alla quale non possiamo sfigurare, mantenendo o implementando la nostra condizione di benessere… Di necessario non c’è nulla, c’è solo l’idolo di “un dover essere” che ci mangia la vita! Fermiamoci…la morte arriva ugualmente! Buona giornata