Più volte ci siamo detti che nel Vangelo di Giovanni non c’è il racconto dell’ultima cena con il riferimento al pane e al vino come nei Sinottici ma, al suo posto, il racconto della lavanda dei piedi: in Giovanni “fare memoria” di Cristo è mettersi al servizio dei fratelli fino al dono totale di sè. Ovviamente non dobbiamo vedere questa diversità come un’alternativa, dalla serie: l’importante è fare del bene e non celebrare messe… È chiaro, tuttavia, che la celebrazione della Messa non può per nessun motivo essere disgiunta dall’amore per i fratelli! Questo elemento è evidente nella ripetizione quasi pedante di Giovanni del comandamento di Gesù: «Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri». C’è poco da fare: sull’amore ci giochiamo tutto! Senza l’amore nella sua accezione di dono gratuito di sè, come cristiani, non abbiamo alcun senso di esistere! È facile? Assolutamente no! L’istinto a pensare a noi stessi, a curare il nostro tornaconto, è sempre ridondante nel nostro cuore… però, non possiamo dimenticarci che in questa realtà ci giochiamo la nostra di identità di figli di Dio! Facile riempirci la bocca della parola amore: se Gesù ne ha fatto un comandamento significa che tanto spontaneo non lo sarebbe mai stato per noi… Buona giornata