Gesù compie una guarigione nei confronti di una donna da anni ricurva e il rabbino della sinagoga se ne esce a sproposito con queste parole: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli venite a farvi guarire e non in giorno di sabato». Come è possibile? Sembra impossibile che uno possa polemizzare su un’azione così buona in nome di una prassi legalistica da ottemperare! Eppure, non è un atteggiamento così lontano anche dalla realtà dei nostri giorniPenso al dormitorio che è stato pensato per far fronte all’emergenza freddo dei senza dimora a Como: c’è gente che vive all’addiaccio, senza lavoro e senza cibo, al freddo, senza la possibilità di lavarsi, e la questione che viene sollevata è se sono in regola o no… Non ci sono dubbi che andrà verificata anche questa questione ma prima delle regole viene il riconoscimento della dignità delle persone! Manca la pietà… il senso della misericordia… Le persone sono persone! Possibile che in un contesto che si dice cristiano come quello in cui viviamo noi non si ci renda conto che questi pensieri sono totalmente difforma dal pensiero di Cristo? Usciamo dai nostri schemini e proviamo a guardare in faccia le persone… non sarà facile trovare ancora scuse… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Martina che sazia di giorni si accinge a varcare la soglia della vita piena