«Ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani». Chissà che cosa avranno pensato quei convertiti quando si sentirono chiamare “cristiani”… saranno stati contenti? Si saranno sentiti onorati? Io penso proprio di sì! Erano riusciti così bene a mostrare uno stile di vita ed un pensiero così identificati da prendere il nome dal Maestro stesso! Certamente si contraddistinguevano per una testimonianza altra rispetto al mondo… Quando oggi qualcuno ci dice che siamo cristiani siamo contenti o ci schermiamo? Io ho l’impressione che facciamo fatica a sentirci parte di un corpo più grande di noi! L’individualismo che contraddistingue il mondo ci ha avvelenato così che preferiamo essere degli originali piuttosto che una testimonianza… Mi ricordo quando un noto politico si definì cristiano adulto in quanto autonomo rispetto ad un pensiero declinato dalla Chiesa! La grande maggioranza preferisce essere cristiano anonimo, invisibile, nell’intimità della coscienza personale… ma un cristianesimo che non diventa carne è una contraddizione in termini! C’è da far chiarezza su una cosa: non si è cristiani perché si affermano certi principi ma perché si segue lo stesso Signore! E nella sequela, inevitabilmente, ci si trova accomunati da un medesimo modo di pensare! Non è il pensiero che fa Cristo ma è Cristo che fa il pensiero! Buona giornata
p.s. Preghiamo per Remo che oggi varca le soglia della vita
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