«È per le opere della Legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver ascoltato la parola della fede?». San Paolo pone all’attenzione dei cristiani della Galazia una questione fondamentale: la grazia di Dio ci ha toccato la vita in forza della nostra fedeltà ai riti e ai comandi della Chiesa o per un amore preveniente, totalmente gratuito e immeritato? Qui si addensa il contenuto della fede e si vede: chi ha una formale adesione alla fede, seppure fedele e  incontestabile in tutti i suoi adempimenti, se non è animato dall’incontro con l’amore di Dio rimane gretto e chiuso alla bellezza del Vangelo! Chi, al contrario, proviene da un’esperienza di lontananza o di indifferenza alla fede e fa esperienza dell’amore di Dio rinnova radicalmente il suo modo di vivere e nei riti con gioia celebra tale avvenimento! Se guardo alle nostre liturgie, mi chiedo: quanto emerge la gioia della salvezza sperimentata? Quanto è ancora vincolante l’imperativo morale del precetto festivo? Quanto è viva la consapevolezza che la Parola ravviva e amplifica gli effetti della Grazia? Se san Paolo visitasse le nostre comunità oggi avrebbe un po’ di cose da dire, immagino… Chiediamoci quanto siamo preoccupati di rendere ragione della fede che c’è in noi… Buona giornata