L’Antico Testamento è pieno di storie tragiche, originate dalla cattiveria più raffinata e subdola di uomini di fede. Ci si può legittimamente scandalizzare… forse è anche doveroso! Eppure, nella storia della salvezza anche quelle cattiverie hanno il loro perché! Dio si è servito sempre delle cattiverie per realizzare ancora in meglio la sua salvezza nella prospettiva della misericordia! Abbiamo letto in questi giorni l‘usurpazione della vigna di Nabot ad opera del re Acab e della regina Gezabele: pure di avere la vigna sono disposti a far fuori l’unico proprietario: Nabot viene lapidato e ucciso a fronte di una accusa fantomatica fatta passare per vera… Nessuna lacrima, nessun lamento, nessuna celebrazione funebre… Solo dopo la parola del profeta, Acab ha un barlume di lucidità e avverto il bisogno di chiedere perdono a Dio: «Acab si stracciò le vesti, indossò un sacco sul suo corpo e digiunò; si coricava con il sacco e camminava a testa bassa». Non si tratta di formalismo ma di vera e propria commozione interiore… e Dio che legge nel segreto dei cuori lo capisce! E nella sua grande misericordia perdona Acab! Qualcuno ritiene che sono inulti tutte le pratiche penitenziali, eppure è grazie anche a loro che Dio si commuove e perdona… Buona giornata
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