Il popolo chiede a Samuele di ungere un re affinché guidi Israele. Samuele cerca di dissuadere il popolo facendo presente che l’unico e vero re d’Israele è il Signore. Ma il popolo non sente ragioni: vuole essere un popolo alla stregua degli altri popoli del circondario. È un affronto spudorato a Dio… è l’affermazione della inutilità e della indifferenza di Dio nella loro vita… Un peccato imperdonabile! Ma il Signore conosce bene la sua creatura: l’uomo è senza memoria! Non riesce proprio a ricordare l’intervento poderoso di Dio nella liberazione dalla schiavitù d’Egitto… il bene viene subito dimenticato! Non c’è il minimo di gratitudine! Ma il Signore non si arrabbia, non fa nulla per contrapporsi alla decisione del popolo e dice a Samuele: «Ascoltali: lascia regnare un re su di loro». Dio è fedele a se stesso: anche nella parabola del figliol prodigo non si oppone alla scelta del figlio di andare alla ricerca di altri padri… L’uomo fino a quando non pesta il naso non riconosce il male! Presto, Israele dovrà registrare la veridicità delle parole di Samuele: tutti i re pensano molto al proprio tornaconto… nessuno è come Dio, sempre disposto ad amare e dare la vita! Il Signore ha pazienza  e aspetta… che meraviglia! Buona giornata