Individualismo… soggettivismo… egocentrismo… chi più ne ha, più ne metta! È fuori dubbio che viviamo in un contesto storico dove marcatamente al centro è posto l’io e non il noi! L’importante è quanto uno sente nel cuore… al primo posto deve essere dato al benessere personale… ecc. La ricaduta di una mentalità di questo genere, inevitabilmente, si ravvisa anche nel mondo ecclesiale: ognuno si autogestisce nel credere: guai sostenere la necessità di una convergenza ad un criterio comune… sarebbe una imposizione intollerabile ed insostenibile! Credo, al contrario, che la Chiesa debba contrastare apertamente e frontalmente un mentalità di questo genere! La comunione, l’unità, sono tratti distintivi dell’annuncio evangelico!Ut unum sint” (= che siano una sola cosa), è il nocciolo della preghiera sacerdotale di Gesù nel Vangelo di Giovanni… Guarda caso, nella pagina degli Atti degli Apostoli che ascoltiamo oggi c’è proprio descritto lo sforzo degli Apostoli di creare unità fra le varie comunità: «Percorrendo le città, trasmettevano loro le decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani di Gerusalemme, perché le osservassero». La fede si costruisce attorno ad una idea comune alla quale tutti i singoli sono chiamati a convergere! Non c’è spazio per l’opinione personale… può andare per il confronto, ma che fa fede è il Vangelo! Dobbiamo forse essere un po’ più determinati in questa comunione… Buona giornata