Gesù è il compimento della rivelazione: tutto quanto il Padre desiderava far conoscere all’uomo l’ha raccontato nel Figlio suo diletto. Tuttavia, domani ascolteremo queste parole dal Vangelo di Giovanni: «Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità». Significa che la rivelazione, benchè sia conclusa, non è ancora tutta compresa ed assimilata. Voi sapete che noi cristiani proclamiamo ogni domenica quella che è chiamata la “Professione di fede”, il Credo: è la sinesi di ciò che la Chiesa ha compreso del mistero di Dio, attraverso l’annuncio di Gesù. Attenzione, però: noi diciamo “Credo in Dio Padre… credo in Gesù Cristo.. credo nello Spirito santo…”. Giustissimo! Il passaggio ad una fede adulta, però, deve necessariamente arrivare a farci esprimere così: “Credo che Dio è Padre…”! Che cosa significa? Un semplice esempio: quando due si sposano è come se si dicessero “Credo in te!”, il loro amore è un atto di fiducia nell’altro: si è intravista una bellezza e la si è accolta. Nella maturità è auspicabile che il “credo in te” si tramuti in “Credo che tu sei”! Ossia: dalla vita con te ho capito, ho sperimentato, ho gustato ciò che affermo di te! Ecco l’opera dello Spirito: rendere tangibile la fede proclamata con le parole! Ne abbiamo bisogno… Buona giornata