Il popolo d’Israele liberato dall’Egitto dalla mano potente di Dio si lamenta e gli grida contro: ha sperimentato in maniera tangibile la cura e l’amore di Dio eppure lo rinnega e lo accusa di indifferenza e persino di cattiveria… Lo stesso la folla che grida a Pilato di crocifiggere Gesù: ha sperimentato la sua misericordia verso i piccoli e i poveri, gli ammalati e li esclusi, ma in un attimo dimentica e lo fa mettere in croce… L’Amore gratuito è rifiutato, è impotente contro chi lo osteggia… ama ad oltranza ed attende la conversione. Ecco il senso di questo comando dato da Dio a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita». Il peccato è un morso del serpente, è un veleno che circola e porta male ovunque. Quando gli uomini sono infettati sentono l’odore della morte… Dio sta lì, sulla croce, come evidente segno e conseguenza del male: chi lo guarda comprende il proprio male e incrocia gli occhi pietosi di Dio che ancora offre il suo sangue perchè noi abbiamo la vita! La croce è segno eloquente della pazienza di Dio verso di noi… guardiamola: è il manifesto della nostra miseria e della sua misericordia! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Marisa: affidiamola alla Maria, madre della Misericordia, alla quale era molto devota