Di che cosa ci “nutriamo”? Fuori metafora: che cosa ci da vita? Da dove prendiamo vita? Il mondo ci dice che per essere vitali occorre essere in forma, avere una laurea, conoscere l’inglese, avere soldi, frequentare un compagno o una compagna senza troppi impegni, divertirsi almeno al week end… e chi più ne ha più ne metta! Noi ci crediamo: facciamo l’impossibile per “divorare” queste condizioni… ma il paradosso è che per “avere la vita”, di fatto, la si perde! Bello leggere oggi il brano del Libro di Daniele quando il re decide di dare ad Anania, Azaria e Misaele il suo cibo per renderli giovani forti e prestanti e loro si rifiutano per mangiare un cibo più leggero e meno accattivante: il risultato è sorprendente «le loro facce erano più belle e più floride di quelle di tutti gli altri giovani che mangiavano le vivande del re». È proprio così: guardate un po’ di facce di giovani d’oggi, confrontatele fra di loro, non sarà difficile tirar fuori chi ha un “nutrimento” di spessore e chi ingurgita cibo “in scatola”! Si può mangiare in maniera alternativa: nutrirsi della Parola di Dio non da una pienezza satolla ma sempre in espansione! Provare per credere. Buona giornata