Quante volte sentiamo dire o diciamo noi stessi: “meglio pochi ma buoni”… è la fatica di accettare la diversità, la complessità, la conflittualità! Ci piacciono i piccoli gruppetti dove tutti la pensano alla stessa maniera, i club dove tutti praticano lo stesso hobby, le cerchie ristrette delle persone simpatiche e alla moda… Anche nella vita ecclesiale portiamo questo pensiero! Quante sono le accuse che vengono mosse alle parrocchie e agli oratori di essere ambienti chiusi ed escludenti! Ebbene: Gesù, nella parabola degli invitati al banchetto, mostra l’interesse per una chiesa variegata, meticcia, molteplice… «Radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali». La Chiesa è l’assemblea dei battezzati, buoni e cattivi! Le nostre comunità non devono essere realtà perfette, dove tutto funziona bene, dove tutti si è allineati su tutto… Ciò che non deve mancare è solo l’amore! Un amore che accoglie e accompagna alla conversione! Nessuno di noi si deve sentire autorizzato a sputare sentenze e a determinare chi ha diritto di far parte della comunità! Non è possibile chiamare Chiesa di Gesù una comunità che respinge i peccatori: tutti sono i benvenuti, senza condizioni previe… nel cammino la conversione prenderà piede. Buona giornata