Il prete, fino a cinquant’anni fa, aveva un ruolo unanimemente riconosciuto: anche chi non frequentava ne rispettava il ruolo e l’autorevolezza. Paradossalmente, gli anticlericali, si opponevano al prete riconoscendogli quell’autorità che, a loro parere, non gli doveva essere riconosciuta. Ovviamente, tutta questa centralità della figura sacerdotale veniva da un retroterra dove il sistema sociale era retto dal fatto religioso. All’origine del cristianesimo, certamente, non era così! L’autorevolezza era chiara solo all’interno delle comunità cristiane, non fuori… Dentro un percorso di vita comunitaria i pastori definirono con chiarezza il loro compito fondamentale: «Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire le mense». Ai preti era affidata la cura dell’annuncio del Vangelo! La comunità cristiana esigeva che il prete si dedicasse con attenzione alla preghiera, alla riflessione e alla trasmissione della fede… Mi sorgono alcune domande: oggi le nostre comunità cristiane che cosa vogliono dai preti? Quali sono i compiti che sono propri dei preti e quelli che sono propri dei laici? La società civile ha delle attese specifiche dal clero soprattutto negli ambiti legati alle emergenze di marginalità e povertà… Qual è il prete che Gesù vuole? Non è un tema interno ai preti ma di natura chiaramente comunitaria… Buona giornata