Gesù parla di falsi profeti. Che cosa vuol dire etimologicamente profeta? Vuol dire “parlare a nome di”. Gesù, quindi, si riferisce a sedicenti suoi discepoli che tali però non sono… Esistono pertanto uomini che sono soltanto travestiti da cristiani ma che, in realtà, non lo sono! Non basta aver ricevuto il battesimo e nemmeno non basta frequentare i riti… Occorre dell’altro. Gesù fornisce un criterio per discernere i veri dai falsi profeti: «Dai loro frutti li riconoscerete». Ecco: un “profeta” è riconoscibile dal suo modo di agire, dal suo modo di parlare, dal suo modo di essere! Attenzione: non dice che li si riconosca da non sbagliare mai, dall’essere sempre giusti e impeccabili… A volte, accade di sentire giudizi rispetto a peccati commessi da cristiani del tipo “e sì che va anche a messa”: il giudizio deve essere sempre più globale! Ok, un cristiano pecca, oggettivamente… ci saranno comportamenti che divergono da una condotta irreprensibile… ma alla fine c’è da chiedersi: “ci sono frutti buoni nel suo operato? Sono ravvisabili degli atti di bene che rimangono nel tempo?”. Non fermiamoci a giudizi immediati e parziali, sia quando riguarda noi stessi che gli altri! Curiamoci solo di fare il bene… sul male ci penserà la misericordia! Buona giornata