Ott 20, 2022 | Don
Il messaggio che nel vangelo di oggi Gesù dice ai suoi discepoli, e che viene anche a noi, è piuttosto sconvolgente: “Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto”.
Il Signore sta parlando del battesimo di sangue, ovvero del martirio della croce, che obbligherà le persone ad una scelta: credere che Gesù sia davvero il salvatore del mondo oppure no. La morte di Cristo ci obbliga a prendere una decisione che inevitabilmente ci avvicinerà o ci allontanerà dagli altri. Con questa scelta di credere in Lui e nel Suo stile di salvezza il Signore ci sta chiedendo di mettere Lui sopra tutti e di fidarci che soltanto passando attraverso la croce si ottiene la vera pace del cuore.
Il Signore Gesù sorpassa anche i legami familiari, per dire che il legame più forte, quello che poi lega anche gli uni agli altri, è quello con Lui. È Lui che ci unisce, è Lui che ci rende fratelli, è Lui che conduce ad essere figlio di Dio, chi lo sceglie liberamente. Buona giornata 🙂
Ott 19, 2022 | Don
La parabola che leggiamo oggi ci parla della “fine”, ovvero di quel momento in cui verrà il Signore e stenderà il Suo giudizio su di noi. Quello che possiamo intuire dalle parole di Gesù è che la nostra conoscenza di Dio è determinante su questo giudizio perché chi lo conosce ha una responsabilità maggiore sulle proprie azioni. Gesù infatti dice: Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la Sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
Se conosco il Signore e ho intuito la Sua volontà su di me non posso più ignorarla, e se mi sottraggo a questa volontà, lasciando cadere la responsabilità di viverla, non avrò una vita piena, non realizzerò quella strada di gioia vera a cui sono chiamato: la mia vocazione.
Il Signore ci mette tra le mani il Suo progetto della nostra stessa vita e ci lascia liberi di viverla come meglio crediamo: mettendo Lui e la Sua volontà al centro, oppure ponendo al centro noi stessi. Il Signore ci dà la possibilità di coinvolgerlo nella nostra vita, assicurandoci la Sua costante presenza, oppure di lasciarlo lì in un angolo. Ecco la nostra responsabilità: Lui non forza la mano.
Buona giornata.
Ott 18, 2022 | Don
Oggi è la festa di San Luca evangelista, oggi è il giorno della nascita al cielo di uno dei più grandi tra i discepoli degli apostoli di Cristo.
Il racconto che la liturgia ci propone, tratto dal vangelo di Luca stesso, parla proprio di questo: della chiamata di alcuni discepoli, che furono designati e mandati ad evangelizzare. Il Signore Gesù li mandò dicendo loro: la messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella Sua messe!
Ancora una volta Gesù ci invita a pregare, affinché lo Spirito Santo ispiri i cuori dei cristiani ad essere portatori della buona notizia, ovvero che il Regno di Dio è vicino. Il Maestro ci assicura che per portare il vangelo non è necessario avere strumenti particolari, ma è sufficiente farsi prossimi alle persone e donare a loro la Sua pace.
Per affrontare il mondo, che ieri come oggi è abitato da lupi, bisogna solamente fidarsi di Dio e andare come agnelli a raccontare che la pace di Cristo scenderà su chi è docile alla Sua Parola, su chi si lascia toccare il cuore. Lasciamoci trasformare anche noi dall’Amore di Cristo.
Ott 17, 2022 | Don
Oggi il Maestro ci guida verso la comprensione del desiderio della cupidigia e per questo si serve di una parabola nella quale il protagonista è proprio un avido uomo ricco. Questo uomo, già ricco a sufficienza, avendo aumentato i propri averi, anziché spenderli e continuare a lavorare, o anziché reinvestirli in attività o darli in elemosina per i più bisognosi, decide di tenerli per sé, conservandoli in un magazzino, con l’intenzione di oziare per tutta la vita. Il problema è che Dio gli chiederà proprio la vita, mentre i beni resteranno lì a qualcun altro.
Il senso di questo racconto è che non bisogna attaccarsi a ciò che non salva, accumulando tesori per sé; non ha senso attaccare la propria vita a qualcosa che perisce, stringendolo a sé e per sé, ma a qualcuno che non passa mai. La parabola ci suggerisce di ringraziare il Signore per ciò che abbiamo, piuttosto che prenderci il merito dei nostri guadagni, poiché se possiamo godere dei beni è perché qualcosa, almeno la salute, ci è stato dato in dono, senza merito.
Ricordiamoci sempre che la mano di Dio e la provvidenza giocano un ruolo fondamentale nella nostra vita. Buona giornata a tutti.
Ott 16, 2022 | Don
In questa XXIX domenica del tempo ordinario Gesù ci racconta una parabola sulla necessità di pregare sempre. In questo racconto si parla di un giudice che non teme Dio, che non ha riguardo per alcuno e che si trova a dover affrontare una causa sconveniente, anche da un punto di vista economico: una vedova chiede che sia fatta giustizia per lei. Il giudice non ha tempo per queste cose ed è stanco di continuare a sentire la voce di questa donna importuna, questo grido che continuamente arriva ai suoi orecchi; perciò, decide di aiutarla proprio per togliersela di mezzo. Questa azione che vista da fuori è buona ma che in fondo nasce da una intenzione cattiva, viene presa come modello di paragone per indicarci la bontà vera, quella di Dio.
La preghiera insistente della donna arriva all’orecchio di un uomo privo di misericordia, eppure viene esaudita, e Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano notte e giorno verso di lui? Il Signore Gesù ci assicura che è così: «Dio farà loro giustizia prontamente».
A volte però, a ben guardare, sembra che non ci sia una giustizia divina, perché succedono delle disgrazie, anche a noi o ai nostri cari. Perché? Dove sta la giustizia divina? Forse la giustizia di Dio non ha gli stessi parametri della nostra, forse Dio non guarda chi è buono agli occhi dell’uomo o chi non lo è, e infligge una punizione; forse il male non viene da Lui ma da Satana. Allora quando siamo nelle avversità ciò che Dio certamente fa, in modo giusto, è di starci sempre accanto con la sua presenza consolante, con la forza del Suo Spirito Santo, dandoci quella forza. La giustizia sta nel non essere lasciati soli da Dio e nell’essere sempre in relazione con Lui e avere fede in Lui, nonostante tutto. La preghiera quotidiana, quella relazione con Lui, è quindi il nutrimento spirituale che mantiene in comunione con Dio dentro un dialogo intimo e personale.
La preghiera quotidiana ci tiene in piedi, nonostante tutto.
Ott 15, 2022 | Don
Il Signore Gesù, in questo sabato nel quale facciamo memoria di Santa Teresa di Gesù, vergine e dottore della Chiesa, inizia il Suo discorso con una espressione che troviamo diverse volte nei vangeli: “Io vi dico”. Qui è racchiusa tutta la potenza della Parola di Dio e l’autorità di Cristo.
E questa autorità è manifestata quando c’è di mezzo un messaggio importante, che Gesù vuole trasmetterci con forza; in questo caso si tratta della responsabilità che abbiamo nell’accogliere i doni che Dio Padre ci dà e che sono il Figlio e lo Spirito Santo. Ciò che ciascuno di noi è tenuto a fare è rispondere al dono, non per forza positivamente, ma sapendo che c’è come in tutto una responsabilità e una conseguenza. Il Signore ci riconosce o ci rinnega senza torti a nessuno, semplicemente fa ciò che vogliamo noi nei suoi confronti; ma d’altra parte è disposto a perdonare sempre le parole o le azioni dell’uomo.
L’unico gesto che non verrà perdonato e che dipende sempre da noi è la bestemmia contro lo Spirito Santo, ovvero il rifiuto del Suo perdono. Se rifiutiamo il perdono di Dio, Lui non potrà fare nulla, perché ci lascia così liberi da decidere che strada scegliere. Dio è grande! Buona giornata.
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