La parabola che leggiamo oggi ci parla della “fine”, ovvero di quel momento in cui verrà il Signore e stenderà il Suo giudizio su di noi. Quello che possiamo intuire dalle parole di Gesù è che la nostra conoscenza di Dio è determinante su questo giudizio perché chi lo conosce ha una responsabilità maggiore sulle proprie azioni. Gesù infatti dice: Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la Sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.

Se conosco il Signore e ho intuito la Sua volontà su di me non posso più ignorarla, e se mi sottraggo a questa volontà, lasciando cadere la responsabilità di viverla, non avrò una vita piena, non realizzerò quella strada di gioia vera a cui sono chiamato: la mia vocazione.

Il Signore ci mette tra le mani il Suo progetto della nostra stessa vita e ci lascia liberi di viverla come meglio crediamo: mettendo Lui e la Sua volontà al centro, oppure ponendo al centro noi stessi. Il Signore ci dà la possibilità di coinvolgerlo nella nostra vita, assicurandoci la Sua costante presenza, oppure di lasciarlo lì in un angolo. Ecco la nostra responsabilità: Lui non forza la mano.

Buona giornata.