San Paolo è un vero maestro di fede. Ogni volta che si racconta emergono dei risvolti nei quali è facilissimo riconoscersi. Nella pagina che leggiamo oggi, Paolo descrive i suoi sentimenti a fronte di una presa di distanza delle sue comunità nei suoi confronti a favore di predicatori dialetticamente più preparati di lui ma che non hanno camminato dietro a Gesù sulla via della croce: l’impressione è che questi che lui chiama “super apostoli” siano dei grandi ciarlatani, abili affabulatori, che non cercano tanto la gloria di Dio quanto la propria! Ebbene, san Paolo, preso dall’orgoglio, elenca tutte le credenziali della sua pluri attestata apostolicità… poi, però, si accorge che queste prove muscolari della sua fedeltà a Cristo non servono proprio a niente! Infatti, si trova a concludere: «Se è necessario vantarsi, mi vanterò della mia debolezza». Abbiamo sotto gli occhi tutto il dibattimento interiore proprio di ogni battezzato: da una parte le proprie virtù e dall’altra la consapevolezza della gratuità della salvezza ricevuta! Che cosa vale di più sulla bilancia della vita? Fuori dubbio, la forza di Cristo! Pertanto, è proprio nella debolezza che si nasconde tutta la ricchezza del nostro destino buono! È alla Grazia che Paolo invita a guardare! Buona giornata
p.s. Una preghiera per Gabriella le cui debolezze affidiamo alla misericordia del Padre
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