ABBANDONARE IL SEPOLCRO!

«Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo»: così cantiamo oggi nel salmo responsoriale. La Genesi racconta la creazione in sette giorni: sembrava finita… in realtà, Dio aspettava quest’altro giorno, l’Ottavo! Un giorno che è nel tempo ma è fuori dal tempo! È un giorno nel quale tutti siamo invitati ad entrare: è la Pasqua, il passaggio dalla morte alla vita!

Non c’è uomo che non sperimenti nella sua vita l’incombere pressante della morte: non si tratta solo della morte corporale – la più innocua di tutte – ma di quella spirituale, esistenziale! Quanti uomini e quante donne vivono la vita aspettando un giorno nuovo, un giorno diverso, un giorno che sia pieno di vita…

Eccolo, quel giorno! Gesù ha scoperchiato il sepolcro che tiene ostaggio l’uomo e non gli permette di entrare nella vita: occorre che ci uniamo alla corsa di Pietro e Giovanni per entrare in quel sepolcro e constatare che la morte non c’è! Che l’aguzzino che teneva schiavo l’uomo nella paura della morte è stato sconfitto!

Basta piangere per le proprie sconfitte! Basta stare a leccarsi le ferite! Basta colloquiare con i propri limiti! Basta rimanere serrati dentro i propri vittimismi! Basta fare memoria dei torti subiti! Fuori! Usciamo da queste tane buie dove viviamo da prigionieri! C’è una via d’uscita, tutto è spalancato!

Pietro e Giovanni si sono aiutati a vicenda a capire: da soli si rischia di ingolfarsi dentro dubbie e pensieri neri… poi, sono partiti! Hanno lasciato alle spalle il sepolcro e hanno iniziato ad infiammare il mondo dell’annuncio della vita nuova! Non sono più tornati indietro a rimuginare sul loro passato tormentato: Gesù li ha illuminati! Vivono e non temono più morte alcuna! Che sia questa, anche per noi, la Pasqua!

LE COSE AVVENGONO PIAN PIANO

La celebrazione eucaristica di Giovedì sera è tutt’ora aperta e si concluderà questa sera nella Veglia pasquale. Il Pane consacrato, il Corpo di Cristo, è stato consumato nell’azione liturgica della morte di Gesù celebrata ieri pomeriggio. Il tabernacolo è vuoto. Gesù è stato tolto di mezzo… ora riposa nel sepolcro. C’è silenzio in tutta la terra. La Chiesa, nella sua liturgia, esprime la sua impotenza: senza Gesù non può far niente… se Gesù non è vivo, vano è ogni atto di culto! Gesù è come il chicco di grano caduto in terra: presto germoglierà e porterà frutto! Occorre attendere… in tutti, nel battesimo è stato seminata la vita filiale: ci vuole tempo affinchè attecchisca e porti frutto! Attendere non è un atto passivo: ciò che si attende va desiderato, va stimolato, va accolto! Gesù nel sepolcro sta preparando la sua vittoria sulla morte e noi disponiamo i cuori all’accoglienza gioiosa della sua opera! Mi piacerebbe tanto che il sabato santo fosse prolungato… c’è bisogno di assenza… c’è bisogno di silenzio…  c’è bisogno di desiderio… c’è bisogno di attesa… È tutto sempre troppo “tutto e subito”! Anche nella fede… è come se tutto fosse automatico! Ma così non è! Le cose di Dio avvengono veramente… non è semplice ritualità! Buona giornata

LA MORTE BELLA

Pregando la Via Crucis nei venerdì di quaresima, mi ha colpito molto una riflessione di don Tonino Bello che diceva come il buio si è fatto pesto dalle dodici alle tre del pomeriggio, dopo di che è tornata la luce! C’è un tempo delimitato per il dominio delle tenebre: alla fine vince la luce! A tutti coloro che si sentono oppressi da una oscurità che non sembra diradarsi mai è necessario ricordare che c’è un limite al loro soffrire! È meraviglioso il Vangelo: anche quando racconta la tragedia della morte ignominiosa del Figlio di Dio apre spiragli di speranza e di futuro! Celebriamo oggi il morire di Gesù: non è un funerale! Non serve il pianto e nemmeno il lutto! Per i credenti è un giorno di festa: Dio rivela il suo volto! Dio è amore ad oltranza: oltre l’odio, oltre l’ingiustizia, oltre la cattiveria, oltre il tradimento… Dio è amore che vince la morte! Il centurione pagano, vedendo Gesù morire disse: «Veramente è costui era il Figlio di Dio». Nessuna commiserazione, nessun lamento ma la contemplazione di una bellezza, di una rivelazione illuminante! Si può morire mostrando la potenza della vita, andando ben oltre la crudezza del semplice spirare… anche per noi! Buona giornata

AMATI SINO ALLA FINE

Se chiedeste a una persona che ha costruito legami veri e seri, cosa farebbe se dovesse conoscere l’ora della sua morte, cosa risponderebbe? Sono certo: “farei di tutto per far contente le persone che amo!”. Una persona, invece, che fosse ripiegata su di sè risponderebbe: “farei tutto ciò che non ho fatto per non farmi perdere nulla dei piaceri della vita!”… Che cosa ci dice oggi il Vangelo di Giovanni di Gesù: «Sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine». Ecco l’interesse primario del Figlio di Dio: amare fino alla al dono totale di sè gli uomini che aveva accanto! Come? Donando se stesso nel pane e nel vino, segni memoriale della Pasqua, e lavando i piedi come se fosse uno schiavo… Gesti che ripetuti oggi nella ritualità della liturgia ricordano come Gesù li compia per noi alla stessa maniera! Gesù ama l’umanità fino alla fine: fino alla fine della sua vita e fino alla fine dei tempi! Quanto sta a cuore l’uomo a Gesù! Non dovremmo dimenticarlo mai! Non dovremmo mai stancarci di ricordarlo! Facilissimo dimenticarlo e rivestire i panni dei servi, sempre rancorosi nei confronti di un dio padrone presente solo nel nostro immaginario malato… Buona giornata

IL TRADIMENTO POSSIBILE

Ogni volta che si legge il racconto del tradimento di Giuda vengono i brividi. Sembra impossibile che uno che ha visto tutto quello che ha fatto Gesù, ma soprattutto ha sperimentato la grandezza e la gratuità del suo amore, sia capace di un abbandono così vile! Forse, il tremore che assale è legato all’immedesimazione nel personaggio… l’evangelista Matteo usa un’espressione che sembra presagire questa verità: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà». È molto probabile che quella sera tutti gli apostoli abbiano messo le mani nel piatto: lo aveva fatto girare proprio Gesù perchè tutti mangiassero di quell’unico Pane. Per questo tutti i discepoli all’affermazione di Gesù «Uno di voi mi tradirà» incalzarono «Sono forse io?». Sì, siamo tutti così… tanto infedeli… tanto facili al cedimento… a Giuda sono bastate «trenta monete d’argento» per vendere Gesù… Quanti sono i nostri compromessi? Quante sono le nostre scappatoie per non prendere sul serio l’amicizia con Gesù e d evitare di schierarci con Lui? Ho pensato al patriarca Kirill che per non venir meno alla lealtà con il potere costituito si è allineato a logiche antievangeliche… Ma Kirill sono anche io, tante volte… siamo davvero traditori! E non per modo di dire… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Florinda che dopo lunga inabilità si accinge a vivere la sua pasqua con Gesù