PREGHIERA E PERDONO

Ne parlo spesso perchè ce l’ho nel cuore, come amico e compagno di seminario: don Roberto Malgesini… Prima che la Chiesa si pronunci e ne dichiari le virtù eroiche, nel mio piccolo, non posso che testimoniare la sua profonda immedesimazione in Cristo: era proprio imbevuto della sostanza del Vangelo! Mi ha colpito molto la scelta dei famigliari di non costituirsi parte civile contro il suo omicida: la motivazione è perchè “don Roberto, se avesse potuto parlare, avrebbe certamente chiesto di perdonarlo perchè era solo un disperato”… Leggiamo oggi la pagina del Vangelo dove Gesù insegna ai suoi discepoli come pregare: alla fine, pone come condizione per una preghiera autentica, la misericordia: «Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi». Don Roberto era un contemplativo: ogni mattina trascorreva almeno un’ora in preghiera in Chiesa… aveva imparato molto bene che l’Amico con cui dialogava non aveva bisogno della sua devozione ma della sua testimonianza di perdono! Chi non arriva a prender coscienza che il Signore ci chiede di amare e di perdonare senza se e sena ma è certamente un cattivo pregatore! Preghiera e perdono sono due dimensioni che vanno a braccetto o non esistono! Buona giornata

IL NOSTRO IO SEGRETO

Tutti noi abbiamo un io manifesto e un io nascosto, un io che facciamo vedere e un io che teniamo segreto. Generalmente ci occupiamo maggiormente dell’io manifesto in modo tale da custodire la nostra buona fama, affinchè la gente ci stimi e ci apprezzi… poi, nel segreto, abbiamo tutta una serie di negatività che preferiamo mantenere all’oscuro, sperando che nessuno le scopra… Qual è il problema? Il problema è che Gesù ci mette in guardia e ci ricorda: «il Padre tuo vede nel segreto». Intendiamoci: non è un guardone, una sorta di grande fratello che scruta l’intimità per buttarla ai quattro venti… Il Padre guarda nel segreto, nel senso che è attento alla nostra verità più intima! È il custode somma della nostra libertà, della nostra trasparenza! Essere qualcuno che non si è, è un opera faticosissima, che prima o poi fa esplodere! Occorre aver cura del nostro segreto come priorità assoluta, non della nostra esteriorità… meglio essere un po’ zoppicanti ma autentici che essere perfetti e inautentici! Alla fine, che conta nel bilancio finale della vita, è il nostro cuore… è quello che Dio considera! Conta se abbiamo un cuore che ama non che la facciamo franca davanti agli uomini! Buona giornata

ESSERE PERFETTI È POSSIBILE

«Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste». Uno legge questa Parola e gli viene il panico… come è possibile ad un uomo essere perfetto come Dio? Sembra una richiesta completamente fuori dalla portata di un essere che, appunto, per definizione, è qualificato come “mortale”! Davvero crediamo che Gesù ci chieda qualcosa di cui noi non possiamo portarne il peso? Impossibile! Qual è l’equivoco? È il nostro concetto di perfezione… per noi la perfezione è l’ideale, cioè l’immagine che ci siamo fatti di Dio: l’Essere, appunto, perfettissimo, onnipotente, onnisciente, infinito, eterno… talmente altro dall’uomo da renderlo totalmente estraneo dall’uomo! Eppure, Dio che cosa ha fatto, secondo la rivelazione cristiana? Si è incarnato, si è fatto uomo… la perfezione si declina dentro la nostra imperfezione! Anche l’uomo può essere perfetto dentro il suo limite, dentro la sua carne! Facendo che cosa? Gesù lo spiega molto bene: «amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli». Ecco la perfezione: l’amore per i nemici, l’amore per chi non è amabile! E non ditemi che è impossibile! Quanti martiri ce lo hanno mostrato nella loro povera umanità… Sì: la perfezione evangelica è possibile! Quella mondana no… Buona giornata

ESIGENZE EVANGELICHE

Il Vangelo non parla il linguaggio degli uomini! Non può che essere Parola del Signore! Nonostante duemila anni di cristianesimo… nonostante io preghi e mediti la Parolo da quando sono nato… sento che il mio cuore ha criteri lontani mille miglia dalla prospettiva di Gesù! Poi, siamo tutti abilissimi a condir via le esigenze radicali del Vangelo mediandole con il criterio della gradualità: ma la Parola è oggettivamente inequivocabile! «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pòrgigli anche l’altra»: qui c’è una rottura radicale con il sistema della giustizia! Qui si parla di un amore senza se e senza ma! Di un amore incondizionato, pronto alla morte pur di non venir meno a se stesso… A me viene da applicare queste parole a tutti i conflitti del mondo, dall’Ucraina alla Nigeria: da cristiani cosa proponiamo? La difesa armata? La controffensiva? La legittimità della armi? Noi ci areniamo quando entriamo nello specifico… Ma anche più a terra terra: ai nostri bambini, di fronte alle prepotenze di un amico, che cosa proponiamo di primo acchito? Lasciamoci provocare… non anestetizziamo il Vangelo! Buona giornata

UN MISTERO SEMPRE NUOVO

Qualcuno, a volte, mi dice. “Siamo sicuri che tutto quello che la Chiesa ci propone a credere corrisponde a quanto Gesù ha detto e ha insegnato? Non è che si sono attaccate là tutta una serie di cose che Gesù non ha detto e non ha pensato?”.  Umanamente è una domanda legittima: se noi prendiamo il Vangelo – è fuori dubbio, ad esempio – che il termine Trinità non si trova da nessuno parte… quindi? È una invenzione arbitraria della Chiesa?

Stando alle parole che leggiamo oggi nel Vangelo – «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità» – possiamo abbozzare una risposta: è lo Spirito santo che, come ha illuminato i profeti a preparare l’avvento del Messia, così illumina i discepoli perché arrivino ad una comprensione sempre più profonda del mistero di Dio.

Non ci devono stupire i passi in avanti che la Chiesa compie: non si tratta di buttar via il passato e di inventare cose nuove… semplicemente, è bello che la Chiesa rimanga in ascolto dello Spirito affinchè, attraverso i segni dei tempi, risponda con maggior attenzione alle domande che l’uomo d’oggi pone.

Il mistero della Trinità non è di certo una invenzione! È il frutto della preghiera e della attenta riflessione dei cristiani dei primi secoli nel tentativo di spiegare l’unicità di Dio nella diversità della tre Persone. Forse, alcune argomentazioni del passato non sono più adatte alla sensibilità intellettuale di questo tempo ma la sostanza del Mistero è di una ricchezza tale, da rimanere a bocca aperta!

L’elemento assolutamente attuale della Trinità è la relazione: quanto abbiamo da imparare in questo senso…