«L’angelo Gabriele fu mandato da dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine di nome Maria» . Una iniziativa di dio davvero sorprendente: perché in Galilea? Perché da una vergine? Perché da Maria? Potrebbero essere tutte scelte casuali… ma, a questo punto, vorrebbe dire che l’avvenimento cristiano è niente di più che un bel romanzo… In realtà, noi lo crediamo, nell’incontro tra l’angelo Gabriele e Maria si realizza il compimento dell’attesa di una comunione tra il Creatore e la sua creatura, tra dio e l’umanità! Perché in Galilea? La Galilea era il territorio ritenuto eretico, in quanto commisto a popoli pagani, distinto dalla Giudea che, al contrario, era rimasta incontaminata. dio fa irruzione dentro un contesto impuro perché il suo amore non è solo per i giusti ma anche per gli ingiusti. Perché ad una vergine? Perché è il segno di una umanità che attende lo sposo che veramente la ama. Non ha compensato il suo bisogno d’amore con amanti passeggeri ma, con pazienza e perseveranza, ha creduto nell’adempimento delle promesse di dio! Perché Maria? Perché è quella che ha detto di sì! Non c’è stata alcuna pretesa né da parte di dio né da parte di Maria: solo una proposta che si è incontrata armoniosamente con una risposta generosa. Il libro dell’Apocalisse così ci ricorda: «Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me» . Non è forse la stessa, identica, proposta fatta a Maria? Ebbene: questa proposta è rivolta a tutti noi! Non c’è un solo escluso dalla visita di dio! A noi non rimane che la semplice disponibilità ad aprire la porta… siamo nel tempo opportuno!