Viviamo in un contesto sociale dove la sofferenza, il dolore, il pianto, sono subito considerati un male da debellare al più presto. In realtà, è bene che consideriamo queste dimensioni comportamentali umane altrettanto preziose alla pari della gioia, del sorriso, dell’esultanza. L’uomo, essendo essenzialmente relazione, esprime e comunica il suo stato interiore attraverso delle manifestazioni affinchè chi gli sta accanto possa interagire tenendone conto. Non è sano che, soprattutto con i bambini, oggi si eviti ogni esperienza di prova e di dolore rendendo la vita una favola incantata, indisponendo alle sfide dure e crude dell’esistenza… Anche Gesù ha vissuto appieno tutte queste dimensioni! Ce lo ricorda in maniera splendida questo versetto della Lettera agli Ebrei: «Cristo, nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime… imparò l’obbedienza da ciò che patì». Si diventa uomini anche attraverso la durezza della prova! Tanto più si è capaci di amare e donare la vita in contesti di fatica e di lotta quanto più le sfide si alleggeriscono e anche i banchi di prova più difficili diventano affrontabili! Gesù ha imparato a dare la vita sulla croce imparando ad amare l’umanità nelle relazioni più feriali del suo vissuto ordinario… niente si improvvisa nella vita! Buona giornata