«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo» . È certamente una delle espressioni più impegnative e enigmatiche del Vangelo. Chiunque le legga per la prima volta non può che essere assalito dalla meraviglia, dal dubbio, dalla perplessità… Già fare una classifica di ciò che si ama è complesso, se poi ci è richiesto di dichiarare apertamente un amore preferenziale siamo davvero messi con le spalle al muro. Le parole di Gesù si possono capire solo dal di dentro, una volta sposate, interiorizzate. Non si tratta di un ragionamento, di un procedimento logico da seguire: è una evidenza, una porta che si spalanca sorprendentemente sul mistero dell’amore illuminandolo a giorno! Gesù non lo si segue come fosse un profeta, un maestro, un guru, un saggio, un filosofo… Gesù lo si segue perché è la Via per riconoscere la Verità e la Vita e, quindi, l’amore! In questo senso, Gesù è più di tutto e viene prima di tutto! È il criterio attraverso guardare la realtà! È la luce che illumina l’oscurità della vita! Se l’amore al padre, alla madre, al marito, alla moglie e ai figli non passa sotto lo sguardo della croce non potrà mai essere puro! Farà sempre i conti con il possesso, l’egoismo, l’opportunismo… Non ci possiamo nascondere come in questo nostro mondo secolarizzato l’amore tra marito e moglie, tra genitori e figli, sia fortemente malato… le promesse matrimoniali sono sempre più precarie, in balia degli umori e dei sentimenti! Il rapporto genitori e figli è sempre più possessivo e ossessivo! Difficile trovare persone che sanno amare gratuitamente, senza pretese… senza il primato dell’amore di Dio non sarò mai possibile! Buona domenica