I discepoli di Giovanni Battista chiedono a Gesù perché i suoi discepoli non digiunano. Appare scandaloso che il Messia che viene nel nome del Signore Dio non si ponga nella scia della tradizione rispettando tutti i precetti e le usanze! Gesù risponde con queste parole: «Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore». Il digiuno come lo fanno i farisei non è più secondo il cuore di Dio… è un fatto puramente esteriore, dove essenzialmente si gonfia l’orgoglio e la presunzione personali! Chi digiuna lo fa per essere ammirato e stimato dagli altri… Gesù non toglie la pratica del digiuno ma la trasforma, le ridona la sua tinta teologica: il digiuno dovrà essere il segno di una assenza! L’assenza dello sposo che a causa dell’odio dell’uomo viene tolto di mezzo… Proprio per questo la liturgia della Chiesa colloca la pratica del digiuno nel tempo della Quaresima: è manifestazione dell’amarezza della Sposa – la Chiesa – per l’assenza dello Sposo! Non si tratta di una pratica individuale ma ecclesiale! In questo il digiuno si distingue radicalmente dalla dieta! Il digiuno è un gesto prevalentemente liturgico e solo, in secondo luogo, un atto morale! Buona giornata