Quante volte mi capita di sentir dire: “Ma come si fa a fare carriera nella Chiesa?“, intendendo la carriera una nomina in qualche ufficio prestigioso della Diocesi o, ancor più, a Vescovo… La mondanità ha fatto ingresso anche nella vita di fede, purtroppo! La forma del prestigio ha un forte fascino e una potente presa sull’animo umano… occorre vigilare parecchio, perché l’insegnamento di Cristo va esattamente nella direzione opposta! Basta sentire Paolo nella sua descrizione della vocazione per comprendere come la carriera ha tutt’altro statuto rispetto al mondo… «Lo Spirito Santo, di città in città, mi attesta che mi attendono catene e tribolazioni». Ecco qui dove spinge lo Spirito: verso la tribolazione! Altro che sfarzo, prestigio, fama, nomenclatura… L’annuncio del Vangelo non porta certo ad avere amicizie comode! Il pungolo della fede non lascia in pace! Genera separazione dal mondo, distacco dal “così fan tutti”… Se una carriera si può fare nella Chiesa è proprio al contrario: sporcarsi le mani, servire nel nascondimento, perdere la propria visibilità… A questa prospettiva i pastori dovrebbero tendere! Voi laici aiutate i pastori a non dimenticare l’umiltà, il servizio, il basso profilo! Chiedete ai vostri pastori di perseguire la carriera cristiana, ossia la santità! Buona giornata