Non è raro imbattersi in persone che hanno letto libricini devozionali, generalmente scritti da veggenti o affini, che ritengono necessarie pratiche specifiche per ottenere la salvezza: pregare certi testi con una determinata cadenza, compiere gesti penitenziali impegnativi… Tutto ridotto a atti esteriori con forti connotazioni ritualistiche, privi di una sana consapevolezza relazionale con la persona di Gesù! Queste forme nulla hanno a che fare con la buona notizia del vangelo! Quando qualcuno ci dice che occorre fare qualcosa per salvarsi, ricordiamoci, non c’entra nulla con la fede battesimale! Ogni pratica di fede non è funzionale alla salvezza ma alla celebrazione attualizzante della salvezza! Chi ha incontrato Gesù prega, celebra, ama… perché ha il cuore pieno di gratitudine! Nulla gli è imposto: tutto nasce dal profondo del suo cuore! Questa idea era chiarissima nella prima comunità cristiana: quando qualcuno pretendeva affermare: «Se non vi fate circoncidere secondo l’usanza di Mosè, non potete essere salvati», subito si sentiva rispondere che con Gesù nulla è più necessario! Se qualcuno vuole è possibile, ma non è obbligatorio per tutti! Io credo che ogni forma attraverso la quale un cristiano esprime la sua fede sia da rispettare, ma nessuno deve pretendere imporre alcun giogo! Siamo stati liberati a caro prezzo da Gesù… guai ricadere nella schiavitù… Buona giornata