Non è raro sentire dichiarazioni nelle quali si sostiene che l’intervento della Chiesa nella vita sociale debba essere ridotta ai minimi termini e per di più di natura eminentemente spirituale… tralasciando tutto ciò che è legato all’economia e alla politica in genere… Ma è possibile? Il vangelo ha una chiara prospettiva orizzontale: Gesù desidera fornire all’uomo un modello di vita comune praticabile e rispondente al cuore di Dio! Le parole di Gesù hanno l’ambizione di essere coniugate con la vita ordinaria e così fornire un idea di mondo secondo Dio e non secondo l’uomo! Ebbene, è talmente rilevante la dimensione sociale che a volte risulta persino troppo invadente! Già la prima comunità avverte il bisogno di mettere ordine alle priorità…  «Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense. Dunque, fratelli, cercate fra voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico». Si può essere cristiani senza darsi da fare per i poveri? Io credo che tutto debba essere affrontato nella solita formula “et… et…“; e i poveri e l’annuncio ordinario del Vangelo! I cristiani della prima sanno si  sanno incontrare per stabilire insieme le priorità: certamente è il Vangelo… ma è possibile marginalizzare le opere a fronte dell’annuncio? Ad ognuno il suo! Buona giornata