Non so se è per gli studi che ho fatto, non so se è per l’educazione che ho ricevuto, non so se è per carattere, ma riconosco che il linguaggio di Gesù richiede un punto di vista altro rispetto a quello usato per definire le cose della terra… Mi sembra di leggere in questa prospettiva le parole del vangelo di Giovanni: «chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza». Non c’è niente da fare: non si può tentare di capire Gesù con le categorie della terra! Non ci si può mettere a tavolino e ragionare con criteri matematici o scientifici per dimostrare la veridicità del mistero! Il mistero è vero nella sua complessità: proprio per la sua complessità è significativo ed evocativo di verità di spessore! Quando ascoltiamo un brano della Parola o quando celebriamo una liturgia non ci dobbiamo preoccupare di inquadrare il tutto dentro la nostra comprensione: dobbiamo semplicemente ascoltare, guardare e lasciarci interpellare! È Dio che intende parlarci e ci va bene che lo faccia! Non è importante capire ma essere in questa relazione… pian piano, ogni cosa si illuminerà! Ne faccio l’esperienza quotidiana… Buona giornata