Gesù paga le tasse. Fa sorridere, ma è proprio questo il messaggio del racconto di oggi inserito dopo una drammatica previsione di morte «Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Potrebbe non farlo: ha ben altro cui pensare in quel momento, e soprattutto ben altra “tassa” pagherà da li a poco donando tutta la sua vita sulla croce. Ma Gesù non vuole scandalizzare, resta con i piedi ben piantati in terra.  Di fronte alla richiesta che gli esattori delle tasse del tempio rivolgono a Pietro, Gesù sottolinea l’importanza di pagare il tributo, l’importanza di comportarsi onestamente anche di fronte ai nostri impegni civili di bravi cittadini. Mi vengono in mente le parole di san Giovanni Bosco: “essere buoni cristiani e onesti cittadini”. Non  possiamo essere credibili annunciatori del vangelo se non siamo cittadini onesti e coerenti. È impossibile per esempio predicare la povertà e cercare allo stesso tempo di intrallazzarci per arricchirci, predicare l’onestà e trovare tutti i modi possibili per non pagare le tasse o accaparrarci dei favori magari sempre giustificati da ottime ragioni! Agli occhi del mondo dobbiamo sempre essere riflesso di Cristo: se vogliamo essere davvero discepoli dobbiamo convertire il nostro ad essere sempre coerenti con il Vangelo e sforzarci sempre di più a essere degli onesti cittadini… buona giornata, don Michele