Pietro che aveva provato a “insegnare” la strada da percorrere a Gesù si è sentito dire: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!». Ma allora cosa significa seguire il Signore? Cosa comporta? Il Vangelo di oggi è molto chiaro al proposito: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua». Per seguire il Signore siamo chiamati a perderci, a perdere la nostra vita. Il seguire Cristo è un morire per vivere. Significa immergerci ogni giorno in quella logica battesimale che ci apre la via per trovare una vita piena. Significa abbandonare ogni giorno la vita di “uomini vecchi” ancorati nel peccato per vivere la vita da risorti in Cristo. Ma per compiere questo cammino Gesù invita i suoi discepoli e noi a prendere la nostra croce. Prendere la propria croce non significa, come troppe volte pensiamo, sopportare le disgrazie che la vita (non Dio!) ci pone innanzi, ma entrare nello “stile di Cristo”, seguirlo fino in fondo, seguirlo nella sua determinazione. Gesù è disposto a morire pur di annunciare il vero volto di Dio, non indietreggia dal suo progetto, costi quel che costi. Non ci spaventi allora la croce: per raggiungere la vetta occorre faticare, per sbarazzarci del nostro uomo vecchio che portiamo nel cuore bisogna lottare. E quando sentiamo di non farcela non abbiamo paura: lui ci ha già aperto la strada portando la Croce… seguiamolo!!! buona giornata, don Michele