Dopo aver messo in luce la poca fede di Pietro, oggi il Vangelo ci presenta la figura di una donna cananea, non appartenente quindi al popolo di Israele. Questa donna, al contrario di Pietro, continua a mantenere viva la sua grande fede anche dinanzi al silenzio e all’apparente chiusura di Gesù, pur nella coscienza di non avere diritto a nulla eppure consapevole di avere bisogno di aiuto per la guarigione di sua figlia. Laddove i discepoli guardano a questa donna con supponenza e la considerano come un fastidio di cui liberarsi, Gesù dapprima manifesta una reazione che ci lascia stupiti «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini», ma permette alla donna di far uscire la sua grande fede in quel maestro che può dargli la salvezza, che può davvero salvare la propria figlia. Anche a noi tante volte capita di sentirci come la donna cananea lontani dal Signore ma crediamo e sappiamo che solamente in lui possiamo trovare la salvezza che ci libera. Il profeta Geremia sembra sottolineare questa affermazione: «Da lontano mi è apparso il Signore». Nel momento in qui ci sentiamo lontani e la sua presenza ci sembra solamente “silenzio” facciamo risuonare ancora una volta nel nostro cuore le parole del Signore: «Ti ho amato di amore eterno, per questo continuo a esserti fedele»… buona giornata, don Michele