È frequente, nei casi di cronaca nera, sentir parlare di raptus: sembra che delle persone considerate da tutti per bene, in maniera del tutto sorprendente, siano capaci di crimini efferati incontrollati del tutto ingiustificabili con la condotta solitamente sostenuta. Onestamente, a me vengono dei dubbi al riguardo: il male non nasce spontaneo nel cuore di chi coltiva con cura il bene… Nella pagina di Isaia che leggiamo oggi, ci viene in soccorso un versetto che mi pare illuminante: «Guai a coloro che meditano l’iniquità e tramano il male sui loro giacigli; alla luce dell’alba lo compiono». Ecco, io la penso proprio così: ciò che l’uomo realizza con i suoi atti è oggetto di pensieri meditati e ruminati precedentemente! Dietro ad ogni atto c’è l’opera subdola del maligno che sollecita pensieri negativi e malevoli a giustificazione dei propri sentimenti più feriti… Cosa fare? Mi sembra molto chiaro il percorso: occorre coltivare pensieri positivi, benevoli, edificanti! Mai accondiscendere a giudizi perentori sulle persone… anche se ci fossero delle legittime motivazioni alle nostre irritazioni, impariamo a giustificare e ad usare misericordia! Sarà difficile che saremo presi da raptus inconsunti senza che ce ne accorgiamo! Troppa trasandatezza nella cura dei pensieri… da lì hanno origine tutti i mali! Buona giornata