Mi capita di essere invitato da amici a qualche evento e di entrare in relazione con persone che, appena scoprono che sono un prete, si sentono in dovere di manifestare la loro posizione rispetto alla fede. Tra le cose che mi dicono, ricorrente è il discorso sulla preghiera: la maggior parte dice di non andare a messa, di non dire le orazioni classiche imparate da piccoli, ma di vivere momenti di preghiera personale. Un dato sembra certo: molti pregano! Ma che tipo di preghiera è? Cosa si intende per preghiera? Il pensare tra sè e sè? L’esprimere un qualche desiderio del cuore? Gesù fa questa osservazione ai suoi discepoli: «Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà.
Finora non avete chiesto nulla nel mio nome». Per ottenere che la preghiera giunga a buon fine è necessario pregare nel nome di Gesù! Cosa significa? Significa anzitutto pregare “in Lui”: cioè mettersi dentro la sua vita e presentarsi al Padre con la faccia del Figlio! Come possiamo presentarci a Dio con la faccia di disgraziati che abbiamo? E poi, pregare “come Lui”: cioè chiedere le stesse cose che chiede Gesù! Non le nostre pretese e i nostri egoismi… c’è molto da fare per educarci sul serio alla preghiera! Buona giornata
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