Il vangelo di Marco è il più immediato e concreto tra i quattro. Della risurrezione ne parla come una totale incapacità a capire da parte di tutti…  non certo cerca di tentare delle spiegazioni per dimostrare qualcosa… Non c’è stupore nella fatica a credere. Anzi, mette sulla bocca il mandato missionario “Andate in tutto il mondo e proclamare il Vangelo ad ogni creatura”. Discepolo di Cristo non è chi ha certezze da vendere, chi pensa di avere la verità in tasca, ma chi si fa compagno di viaggio dei cercatori. Nessuno è chiamato a fare il maestro ma semplicemente a testimoniare la Parola ricevuta. Accettando obiezioni, lontananze, incogruenze, cadute… Perché? Perché si è abituato a guardare la trave che c’è nel proprio occhio e non la pagliuzza che c’è nel fratello. Certo Gesù non manca di stupirsi per la durezza del cuore… Come non capirlo dopo tutti i segni dati per riconoscerne la sua presenza! Annunciamo il Vangelo, così come siamo: servirà più a noi che agli altri! Ricordiamocelo sempre: noi siamo i primi chiamati alla conversione! Ogni volta che la Parola risuonerà sulle nostre labbra saranno le nostre orecchie a sentirla per prima… Buona giornata