In tutta l’ottava di Pasqua i vangeli raccontano gli incontri di Gesù con i discepoli. Abbiamo visto che le dinamiche sono sempre le stesse. La cosa bella è che è Gesù a farsi riconoscere. I discepoli hanno sostanzialmente girato pagina: speravano fosse Gesù il Messia ma l’atroce morte in croce li ha definitivamente disillusi… ognuno è tornato alla sua vita di prima. Proprio lì Gesù li raggiunge: nella loro quotidianità, come all’inizio. Gesù chiama sempre, sia che cammini nelle strade impolverate della Palestina sia che si presenti misteriosamente da Risorto. Chiama dentro la vita. Non vuole dei discepoli degli eremiti, dei cercatori esotici… li vuole impegnati nella loro ferialità, capaci di cogliere come con Lui la vita sia miracolosamente piena ed abbondante! Il miracolo che accade ai discepoli è la scoperta della presenza del Signore dentro gli avvenimenti più normali. E mi colpisce una espressione del Vangelo di oggi: «nessuno dei discepoli osava domandargli: “Chi sei?”, perché sapevano bene che era il Signore». Ad un certo punto non c’è più bisogno di fare chissà quale domanda o ragionamento: è evidente che Gesù è dentro i tuoi giorni e la sua luce si irradia così prepotentemente che non c’è più tenebra che abbia potere! Troppo bello! Buona giornata