La fede non può essere vissuta in maniera anonima! Non si può credere in maniera impersonale: Dio non è un essere informe, fumoso, astratto… fintanto che non lo si conosce, non gli si dà un nome, è totalmente indifferente. Maria Maddalena al sepolcro non cerca un dio qualunque: cerca Gesù! Deve poterlo riconoscere e chiamare per nome! Anche se vede angeli non gli interessa: vuole identificare il Signore! Non solo: vuole pure che il Signore identifichi lei: sei qualcuno per Dio se prendi coscienza che Lui ti chiama per nome! Se hai la consapevolezza che per Dio tu non sei uno tra tanti ma una persona ben identificata! Solo così il rapporto si definisce in maniera chiara. «Gesù le disse: “Maria!”. Ella si voltò e gli disse in ebraico: “Rabbunì!” – che significa: “Maestro!”»: lo snodo della fede è tutto in questo dialogo serrato! Nel reciproco riconoscersi si anima un rapporto significativo, coinvolgente, vivificante! Sono convinto che la gande maggioranza di noi vive un rapporto poco più che formale con il Signore, come se fossimo membri anonimi di una grade ditta dove il padrone esiste ma, di fatto, nessuno lo conosce e nemmeno lui conosce qualcuno! Finchè non avviene un incontro vero e reale non si può che piangere… Buona giornata